Finalmente l'album che aspettavo da eoni è arrivato.
Rachel Berry aka Lea Michele ha partorito Louder, album sventrato dai leak che al contrario di altri casi non hanno fatto altro che aumentare l'hype per questo primo lavoro da solista, il primo "Solo album" della strabiliante Lea.
Ogni canzone sembrava un gioiellino sin dal primo ascolto e ad ogni ascolto cresceva sempre più.
Le terribili vicende di cronaca che hanno colpito la Michele, cinicamente parlando, hanno solo portato una pubblicità incredibile all'album che ad ogni canzone sempre dare una pugnalata nel cuore al fan che l'ascolta. If You Say So, ultima track della standard version, è infatti dedicata a Cory Monteith, partner di Lea sia nel telefilm Glee che nella vita privata. La sua morte ha sconvolto il mondo della televisione, della musica e dei gleek, grande famiglia mediale che ha circondato l'attrice di amore asetticamente telematico, ma comunque forte e sentito.
Tanto si era scossi, tanto la voglia di ascoltare quest'album cresceva, come a voler ascoltare con le proprie orecchie Lea che piangeva, in un gioco tra un cinismo oggettivante e fanatismo.
Io sono compreso in questo pacchetto da fan di Glee, fan di Lea e amante del genere.
Premete play e godetevi la Deluxe version dell'album.
1. Cannonball
Potente, coinvolgente e dalla metrica impeccabile.
Cresce, cresce e cresce senza mai fermarsi nelle strofe e proprio come una palla di cannone piomba nelle orecchie nel ritornello.
Tra Broadway e Céline Dion, la canzone si ascolta a cuore aperto.
Il bridge con quei "let it now" ripetuti e urlati è meraviglioso.
La canzone finisce a malincuore, starei ad ascoltarla giorni.
voto: 8+
2. On My Way
La canzone che ascolti quando cammini per strada con una fierezza da far impallidire Sasha Fierce.
Cammini a tempo e ti senti in un videoclip; sei quello che prende in mano la propria vita, ce fa tutto a modo suo. E ti piace.
La canzone passa, ma lascia poco.
Solo la sensazione di incompiuto, e ti fermi a pensare: "Minchia! proprio come la mia vita!"
Voto: 6,5
3. Burn With You
Si tenta la replica di Cannonball, ma non si riesce.
Un testo stupendo però troppo spinto da acuti. Fosse stata una ballad sussurrata sarebbe stata un gioiellino.
"I don’t wanna go to heaven, if you’re going to hell. I will burn with you" è il pezzo della canzone che colpisce, il resto è troppo donna zerbino rifiutata.
Voto: 5,5
4. Battlefield
L'annunciato secondo singolo che però ancora non vede la luce di un videoclip degno di una canzone di questa portata. Straziante, commovente canzone di un amore in continua lotta, un amore malato che non si vuole abbandonare. Tutti ci si sono ritrovati, ma nessuno l'aveva mai cantato così.
Sembra quasi la colonna sonora di un film Disney per quanto riesce a portarti alle lacrime.
Amo.
Voto: 9
5. You're Mine
E subito dopo una canzone gigante, una più debole. Come precipitare dalle montagne russe.
You're Mine è una canzone di Céline Dion. Senza il suo carisma e il suo inconfondibile timbro.
Cantanta da Lea Michele diventa piatta, anche se con una base più da midtempo.
È riempitiva e come tutte le canzoni riempitive dovrebbe mantenere un low profile, ma invece si urla un ritornello privo di magia e pieno solo di ululati.
Voto: 5
6. Thousand Needles
Arrivati a Thousand Needles non se ne può più di essere straziati da ballad dalla tristezza cosmica.
Migliaia di aghi nei coglioni più che nel cuore.
Banale, "già sentito" e gratuitamente triste.
Lea potrebbe essere tranquillamente la regina indiscussa delle ballad strappalacrime, ma qui toppa.
Forse dovuto ad un problema di scaletta dell'album che ci ha distrutto fino a poco prima potrancosi a skippare questa canzone per non finire sul primo ponte pronti all'insano gesto.
Voto: 4
7. Louder
Qua ci riprendiamo un po' della nostra dignità, ci asciughiamo i lacrimoni o scendiamo dal parapetto del balcone e ci godiamo la title-track: Louder, pezzo positivo e quasi energico.
Lea ha voglia di urlare più forte e tu hai paura che con un acuto ti spacchi lo schermo del pc, ma non lo fa, se ne sta li a cantarci questa canzoncina piacevole, ma poco carismatica, per un pezzo che mi chiede di urlare più forte.
C'è, ma non troppo.
Voto: 6
8. Cue the Rain
Mi sono innamorato di questa canzone al primo ascolto.
Tutto è un accenno alla tipica ballad pop anni '00 e io non posso che amare.
La metrica e l'uso quasi schizofrenico della voce ricorda che Rachel Berry sa cantare.
Lea infatti stupisce in questo pezzo che probabilmente rimarrà chiuso nell'album senza mai vedere uno straccio di video, ma che si fa amare.
Voto: 8
9. Don't Let Go
Prendiamo lo spirito di On My Way, un pizzico di Firework di Katy Perry e un po' di Kelly Clarkson random e otteniamo una canzone senza arte ne' parte.
La canzone prepuberale dell'album, infatti lo "...we can stay up all night" sa molto di Sleepover.
Ma nulla di più.
Voto: 4
10. Empty Handed
Testo, scritto da Christina Perri, tanto poetico ed ispirato che non si capisce.
Base banale e voce poco carica.
Empty Handed è forse il pezzo peggiore dell'album. Manca in tutto e non piace per niente.
Voto: 2
11. If You Say So
Ed eccola qui. La traccia che nessuno avrebbe voluto ascoltare, ma che porterà le vendite dell'album alle stelle.
If You Say So è il pezzo che chiude la standard edition di Louder ed è la canzone dedicata a Cory Monteith.
Non c'è strazio, non ci sono acuti, non c'è nulla di più del dolore che si sente.
Non è una storia, non è un testo scritto per una canzone che ti fa dire: "Oh sono proprio io! È la mia storia!".
Questa canzone racconta il dolore intimo della perdita. E non ci sono parole, solo quelle di Lea e di Sia che co-scrive questo pezzo.
"How could you leave me this way?"
Non si può dare un voto a questa canzone, la si lascia andare via... sperando.
12. What Is Love?
Il piano e la voce. Un pezzo immeritatamente segregato nella Deluxe.
Carica e spara un ritornello ripetitivo, ma meraviglioso.
Sembra uscita da un'altra epoca, quella di Bonnie Tyler che canta "Total Eclipse of the Heart" e ammalia e conquista.
Voto: 7
13. Gone Tonight
Bel pezzo, ma ancora una volta si cade nel "già sentito".
Perfetto per essere incluso nella Deluxe e comprensibilmente escluso dalla Standard, anche se sicuramente meglio di Don't Let Go o di Empty Handed.
Ascoltabile, ma nulla di più.
Voto: 5
14. The Bells
Aridaje con Céline Dion.
Quello che manca a Lea è il carisma che rende canzoni che oggettivamente sono tutte uguali pezzi epocali.
Lea prova a riempire l'album di canzoni che sulla carta sarebbero perfette se cantate da qualcun'altro.
The Bells però ha il suo perchè a tratti e strappa una sufficienza.
Voto: 6
Non è un album epocale, non è l'album perfetto, ma Lea ha partorito un ottimo primo album.
L'attenzione è tutta su una sola canzone, ma vale la pena ascoltare tutto l'album.
Non mi aspettavo di più da Rachel Berry.
Voto totale: 7+
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